INDICAZIONI PER CONTROLLO IN CRESCITA

  • Durante le fasi di crescita il fisico può subire delle accelerazioni, dei rallentamenti in relazione a stati febbrili, malattie o stati emozionali.
  • Questi cambiamenti possono avvenire in modo armonioso e costante oppure bruscamente ed in modo episodico … le cosiddette spinte di crescita.
  • Fino ai 10 anni circa ( fatte salve le caratteristiche individuali ) le curve della colonna non sono strutturate e quindi più facilmente soggette a condizioni di affaticamento che possono comprometterne l'armonioso sviluppo; da qui a poco la colonna sarà, come tutto il corpo, soggetto all'enorme spinta ormonale.
  • Condizioni di affaticamento della crescita:
  • 1. come avviene nel Morbo di Scheuermann (scheda a parte);
    2. può succedere che vi siano dei traumi compressivi con deformazione dei corpi vertebrali (che assimiliamo in questa esposizione allo Scheuermann);
    3. un picco molto veloce con crescita di parecchi centimetri in poche settimane, 1 o 2, in un fisico longilineo con leve lunghe;
    4. avere un torace piatto, cavo od altro;
    5. anche una situazione emotiva di compressione e chiusura come può essere per la giovane avere un seno importante, oppure un educatore familiare od esterno troppo oppressivo, o subire un'ansia da prestazione a casa come a scuola o nello sport;
    6. una malattia che sia in grado di esitare atteggiamenti di chiusura dovuti a piccoli traumi, come succede nella pertosse nei primi mesi di vita, e nello stesso periodo importanti problemi viscerali;
    7. cicatrici rigide a livello viscerale come esiti di interventi d'urgenza, ad esempio nelle peritoniti;
    8. le aderenze cicatriziali;
    9. da non sottovalutare l'importanza della vista specialmente nelle lunghe ore a scuola dove una miopia non riconosciuta può creare fatica al ragazzo causando distrazione e quindi ritardo nell'apprendimento ed inducendolo al disturbo con i compagni....;
    10. problemi dentari con alterazione della classe II e III di Angle (mandibola avanti o in dietro).

  • Queste situazioni appena illustrate possono, e quindi non sono un'ovvia conseguenza ma una condizione facilitante e predisponente, indurre una condizione di affaticamento in fase di crescita creando un atteggiamento di compressione delle curve che verranno chiamate:
  • 1. ipercifosi, o dorso curvo, se ad aumentare sono le curve verso dietro, quindi il dorso;
    2. iperlordosi se ad aumentare sono le curve verso avanti quindi il collo e le lombari;
    3. atteggiamento scoliotico se compare una curva di lato che scompare con la flessione in avanti;
    4. scoliosi vera se compare un curva di lato che non scompare con la flessione in avanti.

  • Di seguito verranno illustrate alcune condizioni che hanno permesso la scomparsa di persone, già da giovani, completamente deformate e piegate su se stesse:
  • 1. prima fra tutte la maggiore attenzione derivante da una crescita culturale che i genitori hanno verso la prevenzione ;
    2. le maggiori disponibilità economiche permettono alle famiglie di non mandare i bambini a lavorare da piccoli e la legge tutela questa condizione;
    3. le stesse maggiori disponibilità economiche permettono una migliore alimentazione e quindi una maggiore capacità del fisico di resistere agli stimoli negativi, quali essi siano;
    4. PURTROPPO tale disponibilità economica porta spesso a ritmi di vita scorretti ed i genitori ad essere troppo indulgenti ,soprassedendo alla qualità dell'alimentazione e delle abitudini di vita – igiene di vita.

    COSA FARE PER PREVENIRE

  • Il genitore, l'insegnante o l'istruttore sportivo hanno sott'occhio la persona in crescita da punti di vista diversi ed ognuno può dunque attuare delle forme normali di prevenzione; quando vi è il sospetto di un'alterazione dell'armonia di crescita si è tenuti a coinvolgere il medico pediatra e poi le varie figure riabilitative fino ad arrivare , se necessario, al medico fisiatra ed ortopedico.
  • Le competenze dell'adulto possono essere schematizzate così:
  • 1. GENITORE

    1. Controllo dell'igiene di vita:
    alimentazione: cosa,come e quando mangia;
    ritmo sonno veglia: rispettare le normali ore di sonno di un fisico in crescita senza grandi alterazioni fortemente stressanti;
    attività extrascolastiche: non è corretto sovraccaricare il bambino di troppi corsi sovrapposti che spesso soddisfano il genitore; il fisico e la mente del bambino hanno bisogno di giocare in un modo che all'adulto appare come “buttare via il tempo”;
    2. annotare i grandi eventi come malattie, incidenti e traumi, momenti di grande emozione... tutte le situazioni che, apparentemente, possano avere un ruolo anche marginale nella crescita;
    3. controllare peso ed altezza del figlio, in modo da sapere se la crescita avviene in modo armonioso, a picchi violenti e scoprire le coincidenze di queste spinte: la misurazione viene fatta il venerdì prima di cena ( momento abbastanza standard della settimana e quindi confrontabile ); dopo due aumenti di altezza successivi si può pensare di essere di fronte ad un picco di crescita che rappresenta il momento di maggior probabilità per l'insorgere di una alterazione delle curve in crescita. Se la crescita è lenta e senza picchi è comunque meglio fare il test ogni due o tre mesi, anche senza grandi variazioni (lo stesso test evidenzia anche la spinta per l'insorgere di una scoliosi – vedi scheda).

    2. INSEGNANTE

    1. Valutazione del disagio mostrato dall'alunno:
    - motorio – nel gioco, nelle attività manuali, con gli strumenti;
    - percettivo – del sè corporeo, dello spazio, del tempo, anche ritmico;
    - sensoriale – vista, udito, tatto;
    - emotivo / relazionale – con se stesso, con i coetanei singolarmente o in gruppo, con l'adulto di riferimento, ecc....;
    - posturale – insieme delle osservazioni sull'alunno;
    2. adozione delle strategie in classe e nelle varie attività e condizioni;
    3. confronto con i genitori e restituzione delle informazioni;
    4. strategia di squadra insegnante – genitore – pediatra – genitore – insegnante.

    3. ISTRUTTORE SPORTIVO

    1. Valutazione del disagio mostrato dall'allievo, come detto per l'insegnante, ma con competenze più specifiche a livello fisico e soprattutto propriocettivo e psicomotorio: - specificità percettivo-motoria finalizzata al gesto individuale;
    - specificità percettivo-motoria finalizzata al gesto di coppia;
    - specificità percettivo-motoria finalizzata al gesto di gruppo / squadra;
    2. più elevata specificità nella valutazione del comportamento emotivo-relazionale in quanto nel rapporto sociale durante l'attività fisica la qualità predominante è istintiva, con modelli quasi automatici di tipo familiare; la mediazione dell'istruttore-educatore deve essere immediata e mai rinviata per il rischio di una strutturazione dell'atteggiamento dell' allievo;
    3. valutazione dell'ansia da prestazione e sua origine;
    4. adozione delle strategie relative alla problematica del singolo, applicate nelle fasi di riscaldamento,impostazione dei fondamentali, impostazione delle strategie sportive, fase di defaticamento e rilassamento;
    5. confronto con i genitori e restituzione delle informazioni;
    6. strategia di squadra istruttore – genitore – pediatra – riabilitatore – genitore – istruttore.

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