DOLORI IN CRESCITA

  • Ogni bambino ha un suo programma di crescita dettato dal codice genetico: c'è chi cresce velocemente anche di parecchi centimetri per volta, chi cresce lentamente, ma progressivamente;
  • l'osso ha la tendenza a crescere più velocemente rispetto alla muscolatura; ma, ammesso anche che la muscolatura cresca alla stessa velocità dell'osso, il muscolo ha pur sempre un riflesso di contrazione quando è sottoposto a stiramento dalle inserzioni sull'osso che si allontanano ,creando quindi un conflitto tra struttura rigida ossea e struttura elastica muscolare: questo conflitto può creare dolore;
  • se la crescita è veloce il fenomeno del conflitto osso – muscolo diviene più evidente, ma sussiste anche nelle crescite lente e progressive anche se appare più subdolo e mal definito;
  • le ossa lunghe crescono tendenzialmente prima in un lato del corpo e poi nell'altro creando uno sbilanciamento diverso nel tempo; anche le ossa brevi, come le vertebre, crescono più o meno velocemente dando dei conflitti dolorosi osso – muscolo ; questi si potranno verificare tra due vertebre, tra più vertebre, anteriori o posteriori, laterali; per la lateralità dei dolori di crescita di colonna è sicuramente responsabile lo sbilanciamento che viene dagli arti inferiori dando una manifestazione dolorosa periodica o destra o sinistra; non è stato dimostrato uno sbilanciamento evolutivo destro – sinistro a carico delle vertebre, come avviene per le ossa lunghe, ne come causa del dolore in crescita né come componente per lo sviluppo di dismorfismi,quali la scoliosi o il dorso curvo.
  • I dolori in crescita dati dal conflitto duro – elastico hanno varie connotazioni dipendenti da alcune variabili:
  • 1. il modo di giocare del bambino, sia nel gioco che nello sport: più il temperamento è irruento o nevrile e maggiore è la possibilità del dolore in crescita o la sua intensità;
    2. è frequente la presenza di febbre per poche ore ,spesso notturne, apparentemente ingiustificata, data sia dal dolore che dallo sforzo metabolico richiesto dalla spinta della crescita;
    3. il tipo di gioco-sport può favorire una compressione della struttura ossea da parte di una importante massa muscolare, come succede in chi pratica molto sci o calcio oppure ha strutturalmente una muscolatura più potente della media;
    4. l'alimentazione, non adatta allo sforzo effettuato sia a breve che a lungo scadenza, è in grado di alterare il metabolismo della crescita, come nell'obesità ed altre situazioni che necessariamente dovranno portare ad un rapporto col medico pediatra;
    5. i traumi più o meno intensi , estesi o frequenti possono accentuare il dolore od enfatizzarne la percezione: non sottovalutare mai i molteplici traumi sportivi in crescita poiché spesso, i danni non sono immediatamente visibili, ma subdoli nel tempo;
    6. le varie sequele di normali malattie o interventi chirurgici possono esasperare localmente le strutture ,enfatizzando le situazioni dolorose in crescita;
    7. l'aspetto psicologico in fase di crescita può essere a volte determinante come motivo di dolore fisico, nel senso liberatorio delle tensioni interne: ansia da prestazione, rivalità in squadra o col fratellino/sorellina, ansie scolastiche e semplici fantasie sono sempre vissute in maniera totalitaria dal bambino, che non ha una sovrastruttura mentale come l'adulto per filtrare le emozioni; il dolore allora può diventare una via di fuga da una responsabilità affettiva ,di prestazione o da relazione;a volte anche un trauma può liberare il bambino da questi capestri emotivi.

  • Il genitore può:
  • 1. ascoltare il figlio che descrive il dolore,
    2. capire l'importanza di un aspetto o dell'altro;
    3. sicuramente sostenere il figlio emotivamente;
    4. trovare insieme al figlio la coincidenza più logica come causa del dolore.

  • Escludendo altre condizioni è possibile:
  • 1. considerare il dolore come manifestazione della crescita;
    2. rassicurare il figlio e tranquillizzarlo per diminuire la contrattura su base emotiva;
    3. apportare calore, non eccessivo ,con la termocoperta al minimo, la borsa dell'acqua tiepida, un impacco caldo umido di argilla o altro a disposizione;
    4. applicazioni di pomate antinfiammatorie naturali come l'arnica o farmacologiche a disposizione in casa;
    5. se si è abituati ad usare i prodotti omeopatici è utile l'arnica e la belladonna;
    6. controllare la febbre con impacchi freddi sulla fronte e non in periferia per evitare la rigidità muscolare data dal freddo;
    7. massaggiare la zona dolente con tecniche non forti ma decise, lunghe ed a spirale sugli arti, mentre circolatorie, sia in un senso che nell'altro sulla schiena o collo.

  • Normalmente questo dolori lasciano solo spossatezza,stanchezza, affaticamento muscolare, ma non altro; in presenza di sintomi che persistono o non sono giustificati o sono troppo importanti, non indugiate a consultare il pediatra o la guardia medica;
  • la crisi dolorosa della crescita non lascia esiti e, dopo pochi giorni di riposo, si riprendono le normali attività.
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