CATENE MUSCOLARI CORTE O LUNGHE

  • La muscolatura è proporzionata alla taglia dell'individuo, con la possibilità di allungarsi fino ai massimi gradi articolari senza opporre resistenza; nell'evoluzione della specie umana si presentano delle variazioni che, nei tempi passati, potevano favorire o meno la sopravvivenza; ai giorni nostri queste variazioni possono essere utili in alcune particolari attività come un gesto atletico od un virtuosismo allo strumento musicale; considerati nella norma quindi Sono i muscoli più o meno brevi ma che non ostacolano la normale fisiologia.
  • A volte queste condizioni sono leggermente eccessive fino ad ostacolare la normale funzione articolare: può verificarsi che un muscolo troppo lungo favorisca una lassità articolare ed un recurvo dove l'articolazione tende ad andare oltre il normale; oppure si può avere un muscolo troppo corto che ostacola il raggiungimento della normale ampiezza articolare.
  • Teniamo presente che con la crescita l'osso ha una spinta molto più evidente del muscolo soprattutto nelle ossa lunghe questo perché il muscolo, pur crescendo, si contrae sotto la sollecitazione della trazione esercitata dall'osso: si ottiene un conflitto che genera normalmente dei dolori nelle spinte di crescita ( vedi scheda specifica ).
  • Nel caso di una muscolatura corta in fase di crescita, il segmento corporeo che la contiene, ad esempio il polpaccio sulla gamba piede, si comporta alterando la fase del passo di spinta sull' avampiede , ottenendo che il tallone si alza prima del previsto dando una camminata saltellante: questa condizione di continuo stres sull'inserzione al calcagno, provoca dolore in sede, con formazione di esostosi e spine artrosiche che diminuiscono la funzionalità per la presenza costante di dolore.
  • Nel caso di muscolatura lunga in fase di crescita si può avere un rientro della proporzione fra le strutture, per cui il problema si risolve da solo; se così non fosse, la presenza di una muscolatura lunga che permette una maggiore apertura articolare provocherà un sovraccarico strutturale con conseguente anticipo dell'artrosi e degenerazione dei tessuti in sede articolare locale; provocherà altresì uno sbilanciamento posturale in fase di crescita ,con le conseguenze che possiamo trovare in tutte le schede del presente lavoro.
  • Nel caso di catena muscolare lunga o corta bisogna tenere presente che questa è data dall' uninone di più muscoli che, dall'alto in basso o dal basso in alto, inducono un movimento di flessione od estensione; nel considerare conseguenti le problematiche basta moltiplicare per il numero di muscoli coinvolti;fortunatamente molto spesso, si tratta di una condizione di iper o ipocontrattura, cioè più forte e rigida o più debole ed elastica.
  • Il genitore può vedere durane le fasi di crescita se l'armonia del figlio viene mantenuta, se compaiono disagi di movimento o di atteggiamento: egli non deve fare un'indagine professionale ma solo seguire il figlio con la sua attenzione; di fronte a dubbi si rivolgerà alle figure professionale, ma possono essere il preparatore atletico o l'insegnante di ginnastica, l'insegnante di scuola ,o il pediatra ed anche il riabilitatore.
  • Dal punto di vista del recupero ,solo i casi congeniti importanti avranno un seguito chirurgico che rimetterà in essere le proporzioni funzionali; per tutti gli altri casi basta un buon lavoro posturale, di potenziamento lì dove c'è ipovalidità e di allungamento nella ipervalidità.
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